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Credito d’imposta per la quotazione delle PMI – Scadenza 31/03/2024

Con il presente bando, il credito d’imposta aiuta le PMI che scelgono di quotarsi in un mercato regolamentato o in sistemi di negoziazione di uno Stato dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo.

Chi sono i soggetti beneficiari?

PMI che:

a) sono costituite e regolarmente iscritte al registro delle imprese alla data di presentazione della domanda;

b) operano nei settori economici rientranti nell’ambito di applicazione del regolamento di esenzione, compreso quello della produzione primaria di prodotti agricoli;

c) sostengono, a decorrere dal 1° gennaio 2018, costi di consulenza allo scopo di ottenere, entro il 31 dicembre 2020, l’ammissione alla quotazione in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione di uno Stato membro dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo;

d) presentano domanda di ammissione alla quotazione successivamente al 1°gennaio 2018;

e) ottengono l’ammissione alla quotazione con delibera adottata dal gestore del mercato entro la data del 31 dicembre 2020;

f) non rientrano tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali e incompatibili dalla Commissione europea;

g) sono in regola con la restituzione di somme dovute in relazione a provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero;

h) non si trovano in condizioni tali da risultare impresa in difficoltà così come individuata nel regolamento di esenzione.

Qual è l’agevolazione economica?

Si può richiedere un credito di imposta pari al 50% sino ad un massimo di 500.000 euro.

Quali sono le Attività e Spese ammissibili?

a) attività sostenute in vista dell’inizio del processo di quotazione e ad esso finalizzate, come l’implementazione e l’adeguamento del sistema di controllo di gestione;

b) attività fornite durante la fase di ammissione alla quotazione e finalizzate ad attestare l’idoneità della società all’ammissione medesima e alla successiva permanenza sul mercato;

c) attività necessarie per collocare presso gli investitori le azioni oggetto di quotazione;

d) attività finalizzate a supportare la società emittente nella revisione delle informazioni finanziarie storiche;

e) attività di assistenza della società emittente nella redazione del documento di ammissione e del prospetto o di altri;

f) attività riguardanti le questioni legali, fiscali e contrattualistiche strettamente inerenti alla procedura di quotazione;

g) attività di comunicazione necessarie a offrire la massima visibilità della Società;

Le spese ammissibili devono essere direttamente connesse allo svolgimento delle attività indicate sopra e prestate da consulenti esterni, persone fisiche e giuridiche, come servizi non continuativi o periodici e al di fuori dei costi di esercizio ordinari dell’impresa.

L’effettività del sostenimento dei costi e l’ammissibilità degli stessi devono risultare da apposita attestazione rilasciata dal presidente del collegio sindacale, oppure da un revisore legale iscritto nel registro dei revisori legali, o da un professionista iscritto nell’albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili.

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Contratti di sviluppo – Investimenti per sostenibilità processi produttivi

L’intervento proposto mira a supportare le imprese nella transizione ecologica, promuovendo l’efficienza energetica e l’uso di tecnologie Net Zero. Si incentiva cosi la produzione di energia da fonti rinnovabili per l’autoconsumo e la trasformazione sostenibile dei processi produttivi attraverso i Contratti di sviluppo.

Chi sono i soggetti beneficiari?

Le imprese italiane, in particolare quelle che intendono investire in efficienza energetica, produzione di energia rinnovabile per l’autoconsumo e sostenibilità ambientale dei processi produttivi.

È prevista una riserva del 40% delle risorse per le regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Quali sono le attività e spese ammissibili?

Le attività promosse per i progetti d’investimento devono perseguire i seguenti obiettivi:

  • Tutela dell’ambiente, inclusa la riduzione delle emissioni di gas serra.
  • Efficienza energetica.
  • Promozione dell’energia rinnovabile, idrogeno rinnovabile e cogenerazione ad alto rendimento, per interventi destinati all’autoconsumo dell’impresa e parte di un programma di investimenti più ampio.
  • Efficienza delle risorse e sostegno all’economia circolare.

Sono quindi ammesse le spese circa:

  • Efficienza energetica nei processi produttivi.
  • Produzione di energia rinnovabile per l’autoconsumo (escluse biomasse).
  • Progetti di economia circolare e riduzione dell’impatto ambientale. Non sono ammissibili progetti che comportano aumento della capacità produttiva oltre il 2%.

Quali sono le agevolazioni previste?

La misura copre fino al 40% delle spese ammissibili. Per i progetti più grandi, con costi superiori a 50 milioni di euro, gli aiuti sono calcolati sulla base del differenziale tra i costi del progetto e i risparmi ottenuti grazie all’efficienza energetica.

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Contributi a FONDO perduto fino a € 25.000,00

Autoimprenditorialità e Autoimpiego in Campania

A partire dal 23/11/2024 e fino ad esaurimento della dotazione finanziaria disponibile, sarà possibile fare richiesta per usufruire delle misure di supporto previste dalla Regione Campania, finalizzate a promuovere l’occupazione e a proteggere i lavoratori a rischio di disoccupazione.

Chi sono i soggetti beneficiari?

I Residenti nel territorio della Regione Campania, che siano disoccupati, occupati a rischio di perdita di occupazione, giovani e donne; titolari di un rapporto di lavoro che sia compatibile con lo stato di disoccupazione; queste persone non devono essere titolari di Partita IVA.

Quali sono le agevolazioni previste?

Contributi a fondo perduto fino a € 25.000,00 per ciascun beneficiario.

Quali attività è possibile realizzare?

Attività imprenditoriali, sia individuali che nelle forme societarie sotto indicate:

a) ditta individuale, lavoratore autonomo, libero professionista;

b) Società:

1. S.r.l., anche a Socio Unico;

2. S.r.l.s. (S.r.l. semplificata);

3. Società in Accomandita Semplice;

4. Società in Nome Collettivo;

5. Società Cooperative.

Tutte le società dovranno essere costituite entro 30 giorni dall’ammissione al contributo relative ad attività nei settori definiti dai Codici ATECO 2007 ad esclusione di:

a) imprese operanti nel settore della produzione primaria di prodotti della pesca e dell’acquacoltura;

b) imprese operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli;

Quali sono le spese ammissibili e quindi finanziabili?

  • Investimenti: sono ammesse le spese per l’acquisto di attrezzature e altri beni, sia materiali che immateriali, con una durata di utilità superiore a un anno;
  • Spese di gestione: per il primo anno di attività, sono ammesse le spese per l’acquisto di materie prime, semilavorati, prodotti finiti, utenze e affitti per immobili, entro il limite massimo del 25% delle spese di investimento;
  • Spese per la fidejussione (bancaria o assicurativa): ammesse fino a un importo massimo di 1.000,00 Euro per ogni progetto che beneficia del contributo.

Scrivici per avere informazioni su come presentare la tua domanda.

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Innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale – scadenza 31/12/2024

Il bando rientra nell’Investimento 2.3 del PNRR, che mira a potenziare i centri di trasferimento tecnologico in Italia, soprattutto per le PMI. L’obiettivo è rafforzare il sistema di trasferimento tecnologico, offrendo alle imprese servizi avanzati e innovativi nelle tecnologie e nelle specializzazioni produttive di eccellenza.

Chi sono i soggetti beneficiari?

Possono presentare domanda al presente bando Micro Imprese e Startup, PMI, Medie, Grandi Imprese e Consorzi composti da aziende di diverse dimensioni che si costituiscono in Associazione Temporanea di Scopo (ATS).

Quali attività sono escluse?

  1. attività connesse ai combustibili fossili, compreso l’uso a valle.
  2. attività nell’ambito del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS) che generano emissioni di gas a effetto serra previste non inferiori ai pertinenti parametri di riferimento.
  3. attività connesse alle discariche di rifiuti, agli inceneritori e agli impianti di trattamento meccanico biologico.
  4. attività nel cui ambito lo smaltimento a lungo termine dei rifiuti potrebbe causare un danno all’ambiente.

Quali sono le risorse finanziarie?

La dotazione finanziaria è pari ad Euro 12.500.000,00.

Qual è il dettaglio agevolazione?

L’agevolazione, nella forma del contributo a fondo perduto è concessa fino a un importo massimo di Euro 400.000,00 e la sua intensità è calcolata sulla base delle dimensioni dell’impresa beneficiaria:

  1. Piccola impresa: 70% per ricerca industriale e studi di fattibilità; 45% per sviluppo sperimentale;
  2. Media impresa: 60% per ricerca industriale e studi di fattibilità; 35% per sviluppo sperimentale;
  3. Grande impresa: 50% per ricerca industriale e studi di fattibilità; 25% per sviluppo sperimentale.

Quali sono le attività e spese ammissibili?

Ogni impresa potrà candidare una proposta progettuale negli ambiti ricerca industriale, sviluppo sperimentale e studi di fattibilità, da realizzarsi in 12 mesi e che dovrà essere coerente con almeno:

– Attività di trasferimento tecnologico

  • Strategia Industria 4.0
  • Progetti di innovazione
  • Demo e test
  • Scouting tecnologico
  • Consulenza Tecnologica
  • Validazione di progetti Industria 4.0

– Accesso alle strumentazioni e alle isole tecnologiche

  • Accesso alle infrastrutture tecnologiche e alle tecnologie di MADE

Sono ammissibili al finanziamento le seguenti voci di spesa:

  1. spese di personale.
  2. costi relativi a strumentazione e attrezzature di nuova acquisizione nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto.
  3. spese per la ricerca contrattuale, le conoscenze e i brevetti acquisiti od ottenuti in licenza da fonti esterne alle normali condizioni di mercato.
  4. spese relative ai servizi di consulenza e servizi equivalenti utilizzati esclusivamente ai fini del progetto presentato dall’impresa.

E‘ cumulabile?

Questo bando non è cumulabile con altre misure.

Contattaci per scoprire i dettagli su come presentare la tua domanda.

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Credito d’imposta per la quotazione delle PMI

A partire dal 1° ottobre 2024 sino al 31 marzo 2025 il credito d’imposta sostiene le PMI che decidono di quotarsi in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione di uno Stato membro dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo.

È possibile chiedere un credito di imposta pari al 50% sino ad un massimo di 500.000 euro.

CHI PUO’ BENEFICIARE DELL’AGEVOLAZIONE? Possono beneficiare le PMI CHE:

a) sono costituite e regolarmente iscritte al registro delle imprese alla data di presentazione della domanda;

b) operano nei settori economici rientranti nell’ambito di applicazione del regolamento di esenzione, compreso quello della produzione primaria di prodotti agricoli;

c) sostengono, a decorrere dal 1° gennaio 2018, costi di consulenza allo scopo di ottenere, entro il 31 dicembre 2020, l’ammissione alla quotazione in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione di uno Stato membro dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo;

d) presentano domanda di ammissione alla quotazione successivamente al 1°gennaio 2018;

e) ottengono l’ammissione alla quotazione con delibera adottata dal gestore del mercato entro la data del 31 dicembre 2020;

f) non rientrano tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali e incompatibili dalla Commissione europea;

g) sono in regola con la restituzione di somme dovute in relazione a provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero;

h) non si trovano in condizioni tali da risultare impresa in difficoltà così come individuata nel regolamento di esenzione.

QUALI SONO LE ATTIVITA’ E SPESE AMMISSIBILI? Sono ammissibili al credito d’imposta i costi relativi alle seguenti attività di consulenza:

a) attività sostenute in vista dell’inizio del processo di quotazione e ad esso finalizzate, quali, tra gli altri, l’implementazione e l’adeguamento del sistema di controllo di gestione, l’assistenza dell’impresa nella redazione del piano industriale, il supporto all’impresa in tutte le fasi del percorso funzionale alla quotazione nel mercato di riferimento;

b) attività fornite durante la fase di ammissione alla quotazione e finalizzate ad attestare l’idoneità della società all’ammissione medesima e alla successiva permanenza sul mercato;

c) attività necessarie per collocare presso gli investitori le azioni oggetto di quotazione;

d) attività finalizzate a supportare la società emittente nella revisione delle informazioni finanziarie storiche o prospettiche e nella conseguente preparazione di un report, ivi incluse quelle relative allo svolgimento della due diligence finanziaria;

e) attività di assistenza della società emittente nella redazione del documento di ammissione e del prospetto o dei documenti utilizzati per il collocamento presso investitori qualificati o per la produzione di ricerche;

f) attività riguardanti le questioni legali, fiscali e contrattualistiche strettamente inerenti alla procedura di quotazione quali, tra gli altri, le attività relative alla definizione dell’offerta, la disamina del prospetto informativo o documento di ammissione o dei documenti utilizzati per il collocamento presso investitori qualificati, la due diligence legale o fiscale e gli aspetti legati al governo dell’impresa;

g) attività di comunicazione necessarie a offrire la massima visibilità della Società, a divulgare l’investment case, tramite interviste, comunicati stampa, eventi e presentazioni alla comunità finanziaria.

Ai fini della determinazione del credito d’imposta sono ammissibili i costi direttamente connessi allo svolgimento delle attività indicate sopra e prestate da consulenti esterni, persone fisiche e giuridiche, come servizi non continuativi o periodici e al di fuori dei costi di esercizio ordinari dell’impresa connessi ad attività regolari, quali la consulenza fiscale, la consulenza legale o la pubblicità. Tali spese possono consistere in un importo previamente pattuito in misura fissa oppure parzialmente proporzionata al successo dell’operazione di quotazione.

QUAL È L’ITER DELLA DOMANDA? Per le quotazioni avvenute nell’anno 2024 (con riferimento ai costi di consulenza sostenuti sino al 31 dicembre 2024) è possibile presentare le istanze a partire dal 1° ottobre 2024 sino al 31 marzo 2025. Il MINISTEROraccolte tutte le domande verifica i requisiti e prosegue con una comparazione tra risorse disponibili e richieste complessive, dalla quale dipenderà la percentuale di riconoscimento per il credito d’imposta.

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Fondo Nuove Competenze 2024: Come Accedere agli Incentivi per la Formazione del Personale

COS’È IL FONDO NUOVE COMPETENZE 2024? È uno strumento pubblico che permette alle imprese di rinnovare le competenze dei propri dipendenti, destinando parte dell’orario lavorativo alla formazione. Le ore di formazione sono interamente coperte dal fondo, sia in termini di retribuzione oraria sia di contributi previdenziali e assistenziali. A partire dal 2024, la gestione del fondo è stata affidata al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con una dotazione di 800 milioni di euro destinati a favorire la crescita delle competenze all’interno delle imprese italiane.

A CHI SI RIVOLGE IL FONDO NUOVE COMPETENZE? È destinato a tutti i datori di lavoro privati, comprese le società a partecipazione pubblica. Per accedere agli incentivi, le aziende devono rispettare alcune condizioni:

  • Conformità contributiva e tributaria: le imprese devono essere in regola con i versamenti previdenziali e fiscali.
  • Accordi collettivi: l’accesso al fondo richiede la stipulazione di accordi collettivi che prevedano la rimodulazione dell’orario di lavoro a favore della formazione.

QUALI SONO I VANTAGGI DEL FONDO NUOVE COMPETENZE 2024? 

  • Copertura dei costi formativi: il fondo copre fino al 100% dei contributi previdenziali e assistenziali e fino al 60% della retribuzione oraria destinata alla formazione. In caso di accordi per la riduzione dell’orario di lavoro senza diminuzione della retribuzione complessiva, la copertura può arrivare al 100% della retribuzione.
  • Formazione su misura: le imprese possono scegliere corsi di formazione mirati a migliorare le competenze dei dipendenti in settori strategici come la digitalizzazione, le nuove tecnologie e la sostenibilità ambientale.
  • Incentivi per la crescita competitiva: attraverso la formazione finanziata, le aziende possono migliorare le competenze del personale, aumentando così la loro competitività sul mercato.

COME ACCEDERE AL FONDO NUOVE COMPETENZE 2024? Accedere è semplice se si seguono i passaggi corretti. Ecco una guida su come procedere:

  1. Assessment iniziale: molte aziende di consulenza, come Manager 19 Srl, offrono un questionario di assessment gratuito che permette di valutare le esigenze formative dell’azienda e l’idoneità a partecipare al fondo.
  2. Stipula degli accordi collettivi: l’impresa deve stipulare accordi con i sindacati o rappresentanze sindacali aziendali per la rimodulazione dell’orario di lavoro.
  3. Progettazione del piano formativo: una volta raggiunti gli accordi, è necessario presentare un piano formativo dettagliato che includa le ore di formazione previste e i corsi specifici scelti.
  4. Presentazione della domanda: la domanda deve essere presentata al Ministero del Lavoro, includendo tutti i documenti necessari, come il piano formativo e gli accordi collettivi.

PERCHE’ ACCEDERE AL FONDO NUOVE COMPETENZE 2024? Offre un’importante opportunità per le imprese italiane di investire nella formazione del personale, migliorando le competenze necessarie per affrontare le sfide del futuro. Con una corretta pianificazione e l’assistenza di un partner specializzato come Manager 19 Srl, le aziende possono accedere a finanziamenti che le aiutino a crescere, rimanere competitive e prepararsi alle nuove sfide del mercato.

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Credito di imposta: Cos’è e come funziona

A volte è difficile realizzare i propri progetti di business e sicuramente il Covid non ha contribuito a rendere la vita degli imprenditori più semplice.

Al di là del periodo, a soccorrere le aziende c’è il Credito di imposta, un incentivo fiscale automatico.

CHI PUÒ RICHIEDERLO? Il credito d’imposta può essere richiesto dalle aziende di tutti i settori e di ogni dimensione, presenti su tutto il territorio nazionale.

COME POSSO CALCOLARLO? Il calcolo avviene in percentuale alle spese ammissibili. Sono previste aliquote diverse in base alle misure.

COME POSSO UTILIZZARLO? Il Credito d’imposta deve essere specificato nella relativa dichiarazione dei redditi, non contribuisce alla formazione del reddito, né della base imponibile IRAP, non fa rilevazioni ai fini del rapporto di cui agli articoli 61 e 109, comma 5, del TUIR, ed è fruibile solo in compensazione sui pagamenti effettuati tramite modello F24 con l’uso del codice tributo indicato dall’Agenzia delle Entrate.

Per i crediti di imposta sul Piano Nazionale Industria 4.0 la Legge di Bilancio 2020 ha sancito che non si applicano né il limite annuale di 250.000 euro per l’utilizzo dei crediti di imposta (di cui all’art. 1, comma 53, della L. 24 dicembre 2007, n. 244) né il limite massimo di compensabilità di crediti di imposta e contributi, pari a 700.000 euro.

COME POSSO ACCEDERVI?

Si può richiedere l’invio di una comunicazione per l’accesso all’incentivo con i seguenti step:

  • Comunicazione all’Agenzia delle Entrate (ad esempio: Bonus Pubblicità)
  • Comunicazione al Ministero dello Sviluppo Economico (ad esempio: Credito imposta investimenti)
  • Possono inoltre essere richiesti altri adempimenti a seconda delle misure.

QUANDO POSSONO FRUIRNE? La tua azienda può fruire del Credito d’imposta in genere con decorrenza dal periodo di imposta successivo a quello in cui i costi sono stati sostenuti.

Per il Credito d’imposta Investimenti spieghiamo di seguito la fruizione della decorrenza:

  • Dall’anno successivo a quello di entrata in funzione dei beni, per gli investimenti in beni diversi da quelli “Industria 4.0”.
  • Dall’anno successivo a quello dell’avvenuta interconnessione dei beni al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura, per gli investimenti in beni “Industria 4.0”.
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Internazionalizzazione delle imprese: Tutte le info sul voucher

A partire dal 9 marzo è disponibile il bando nazionale “voucher TEM digitali”, rivolto alle imprese che vogliono espandere il proprio business all’estero. Sul piatto ci sono ben 50 milioni di euro.

La misura prevede l’inserimento in azienda di profili quali i temporary export manager (TEM) skillati dal punto di vista digitale che supporteranno e massimizzeranno i processi di internazionalizzazione.

Chi può richiederlo?
Il bando è rivolto solo alle piccole imprese del settore manifatturiero, con meno di 50 dipendenti e con sede legale in Italia.

Cosa prevede il finanziamento?
Le attività incluse nel finanziamento sono:

  • Analisi e ricerche sui mercati esteri, l’individuazione e l’acquisizione di nuovi clienti;
  • Assistenza nella contrattualistica per l’internazionalizzazione;
  • Incremento della presenza nelle piattaforme di e-commerce;
  • Integrazione dei canali di marketing online;
  • Gestione evoluta dei flussi logistici;

Le imprese potranno usare il voucher solo in seguito alla stipula di contratti come consulenti sull’internazionalizzazione con i Temporary Export Manager, o le società di TEM, presenti nell’elenco del Ministero.

Quanto vale il voucher?
Il voucher ammonta a:

  • 20.000 euro alle micro e piccole imprese a fronte di un contratto di consulenza di importo non inferiore, al netto dell’Iva, a 30.000 euro
  • 40.000 euro alle reti a fronte di un contratto di consulenza di importo non inferiore, al netto dell’Iva, a 60.000 euro

Puoi ricevere un contributo di 10.000 euro in aggiunta se raggiungi i seguenti risultati sui volumi di vendita all’estero:

  • incremento di almeno il 15% del volume d’affari derivante da operazioni verso paesi esteri registrato nell’esercizio 2022, rispetto allo stesso volume d’affari registrato nell’esercizio 2021
  • incidenza – nell’esercizio 2022 – almeno pari al 6% del volume d’affari derivante da operazioni verso paesi esteri sul totale del volume d’affari.

Non ti resta che affrettarti!